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I possibili danni Iatrogeni della chirurgia estetica

 

Per indicare le complicazioni, che insorgono a seguito di un atto medico, si usa l'espressione "danni iatrogeni", che letteralmente significa "generati o causati dalla medicina".
La combinazione di vari fattori, cui si aggiunge una maggior consapevolezza dei propri diritti da parte dei pazienti, ma anche la deresponsabilizzazione ed il rifiuto del rischio e della morte, ha avuto effetti controproducenti nel rapporto medico-paziente portando all'esplosione delle cause legali cui si assiste oggi in America e, in parte, anche in Italia.
E' giunto il momento di riconoscere che, per quanto la medicina sia spesso molto efficace, tuttavia presenti, come tutte le attivita' umane, dei fattori di rischio che i pazienti devono aspettarsi. Anche i medici d'altra parte devono mutare atteggiamento, riconoscendo che esistono fattori di rischio legati ai propri limiti ed a quelli strumentali ed organizzativi delle strutture in cui operano, potranno sforzarsi di identificarli e discuterli apertamente per evitarli e prevenirli il piu' possibile".
Uno studio della Harvard Medical Press, infatti, riporta che il 70% delle complicazioni iatrogene riscontrate nel 1991, e che hanno colpito piu' di 1.300.000 pazienti ricoverati negli ospedali americani, si sarebbe potuto evitare.
Una delle cause piu' frequenti di iatrogenicita' e' l'eccessivo ricorso ad atti diagnostici invasivi ed interventi chirurgici, spesso non indispensabili ed a volte addirittura inutili, come nella chirurgia estetica. Questa tendenza ad un eccesso d'aggressivita' e' purtroppo aumentata nell'ultimo decennio.
ILl dottor Marchettini, responsabile del centro di Medicina del Dolore dell'Istituto Scientifico San Raffaele, presentando la casistica di 12 anni di attivita' del Centro di Medicina del Dolore del San Raffaele, al congresso mondiale di Vienna dell'International Association Study of Pain, afferma che sono in sensibile aumento le lesioni nervose iatrogene
Tra queste le piu' frequenti sono le lesioni ai nervi del collo causate dalle biopsie dei linfonodi cervicali, quelle ai nervi ascellari, provocate da interventi sulla mammella, e quelle ai nervi genitali, causate dalle plastiche inguinali.
Ma anche una banale asportazione delle vene varicose non di rado provoca lesioni dei nervi delle gambe. Paradossalmente anche le ultime, sofisticate tecniche endoscopiche poco invasive, utilizzate particolarmente per interventi sul polso (tunnel carpale) e sulle ginocchia (artroscopia), causano piu' lesioni nervose di quanto non facessero precedentemente gli interventi tradizionali".
Non tutte le colpe, pero', sono da attribuire al "bisturi selvaggio": spesso le circostanze del danno sono inevitabili. Infatti, solo nel 5-10% dei casi una lesione iatrogena provoca dolore, mentre il piu' delle volte si verifica una perdita di sensibilita' piu' o meno completa: per questa ragione, prevenire e riconoscere le nevralgie e' oggettivamente difficile dato che lo stesso tipo di trauma non provoca conseguenze gravi nella maggior parte dei pazienti.
Le complicanze provocate involontariamente dai medici tendono cosi' a essere sottovalutate, anche perche' il dolore puo' apparire a distanza di tempo dal momento della lesione e quindi non essere immediatamente riconducibile ad essa".
Cosa puo' essere fatto, allora, per limitare queste preoccupanti conseguenze? "In primo luogo, evitare interventi rischiosi quando non siano strettamente necessari", insiste l'esperto, "molti pazienti affermano che se avessero potuto immaginare i dolori cronici che stanno soffrendo non si sarebbero mai sottoposti all'intervento. Questa considerazione deve indurre a riflettere quando si sta valutando l'ipotesi d'interventi minori, cosmetici o non indispensabili. Le possibili complicanze iatrogene dovrebbero poi essere sempre menzionate nel richiedere il consenso informato. Un paziente informato accetta responsabilmente e consapevolmente di assumersi un rischio che in parte non dipende dalla competenza e capacita' professionale del medico".

I piu frequenti danni in chirurgia estetica

# la chirurgia estetica puo' causare con discreta frequenza danni ai nervi del viso: Tali danni sono tanto piu' gravi in quanto spesso si ricorre al chirurgo estetico non per cause patologiche e anche perche' il danno compromette definitivamente proprio l'estetica del soggetto.
I danni iatrogeni piu' frequenti sono:
# 1. lesione del facciale, nervo che muove la muscolatura del viso con conseguente
"faccia inespressiva" con il lifting ed incisione all'angolo della mandibola
# 2. lesioni del nervo grande occipitale (area posteriore del capo) negli interventi di "riporto" di aree cutanee per trattare la calvizie. Questa lesione causa dolore alla regione occipitale con bruciori quando ci si tocca impossibilita' di portere cappelli e di pettinarsi.
# 3. lesioni del nervo auricolo temporale con dolorii tra l'angolo della mandibola e l'orecchio. questi sono dolori molto gravi, la pelle non puo' essere toccata, non ci si puo' truccare si ha difficolta' a bere, parlare usare le labbra in genere.
# 4. lesioni del nervo trigemino quando si fa un lifting piu' sofisticato. quando si cerca di portare del grasso (tessuto adiposo) nella zona della mascella onde evitare che il lifting tiri troppo e crei l'aspetto di uno scheletro ricoperto di pelle (tipo Ornella Muti ai primi interventi, ora e' stata sitemata). In questo intervento con il dito sottocute si mette del grasso nella zona dello zigomo.Se si eccede si causa una trazione sul nervo della regione sotto-orbitaria con terribili dolori sul viso e problemi simili al caso 2.
# 5. lesioni dei rami del nervo facciale destinati al collo con denervazione del platisma (il muscolo che "tiene il collo in forma) e conseguente comparsa di collo allargato.
# 6. rarissimi casi, ma ce ne sono mi circa 30 al mondo, di ematoma intraorbitario con conseguente cecita' per rimuovere le "borse sotto gli occhi.

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